Secondo la tradizione l’idromele è la più antica bevanda fermentata di cui l’uomo si sia nutrito. Sia Ippocrate che Galeno la consideravano curativa e provvidenziale.
Servono:
10 litri d’acqua,
cannella (un bastoncino),
noce moscata (un cucchiaio),
un pezzettino di zenzero,
chiodi di garofano (due cucchiai)
e té (due cucchiai)
4 kg di miele (essenza che preferite),
1 g di acido citrico,
1 gr acido tartarico,
200gr di lievito di birra.
Prendete un sacchetto di tela e riempitelo con la canella, la noce moscata, lo zenzero, i chiodi di garofano e le foglie di té. Immergetelo in un recipiente contenente 10 litri di acqua.
Lasciato immerso nell’acqua almeno un giorno intero.
Il giorno dopo ponete il recipiente d’acqua sul fuoco, lasciandoci immerso il sacchetto di tela con le spezie, e portate il tutto a ebollizione.
A questo punto aggiungetevi il miele, l’acido citrico e l’acido tartarico. Lasciate bollire per circa due ore (molto lentamente!!!).
Al termine delle due ore troverete una patina di schiuma raccolta sulla superficie. Toglietela fino a lasciare il liquido limpido.
Lasciate raffreddare (fino alla temperatura di 15-20° circa).
Aggiungete i 200 gr di lievito di birra, mescolando fino a scioglierlo del tutto nel liquido.
Potete travasare il tutto dentro ad un recipiente di vetro o di terracotta coprendolo con una tela fermata sulla sommità in modo da proteggere la bevanda dalla polvere ma lasciandola respirare.
Il vaso deve riposare per circa due mesi in luogo buio e fresco (20/25°) .
Passato questo periodo il liquido va travasato in un nuovo recipiente simile a quello precedente dove deve essere fatto fermentare per altri sei mesi.
Passati i sei mesi avrete ottenuto una bevanda di circa 14° alcolici . Potete togliere il sacchetto di spezie e metterlo in bottiglie chiuse ermeticamente.
Gustate il vino-elisir aromatico con calma, consci di aver ripetuto dei gesti antichissimi .