Divinità - la scelta e la chiamata -

Antipatico


Racconto io, si si:
A pochi mesi dall'inizio delle mie pratiche vere e proprie, durante uno dei miei soliti studi prettamente teorici (insomma quelli che facevo invece di studiare per gli esami), mi incuriosiì un post, su un sito che non ricordo neanche quale fosse, sulle divinità celtiche. Non le conoscevo minimamente e, detta sinceramente, neanche mi sentivo così interessata, in quel momento...dato che mi rifacevo alla Dea (in generale). Comunque, leggendolo, trovai il nome di Cerridwen e un forte brivido mi percorse la schiena. Era la prima volta che sentivo una qualche sensazione d'attaccamento verso un archetipo...così cercai del materiale sul Suo conto e, nei rituali che seguirono, mi rifeci a Lei...eppure da subito sentiì un forte senso di malessere, qualcosa che proprio mi tormentava e mi spezzava dentro.
Avevo la sensazione, chiara e palpabile, di aver tradito enormemente qualcuno, qualcosa, che, per me, avrebbe dovuto essere al primo posto, sopra chiunque.
Morrigan...suo il nome, i simboli, le immagini, che durante quei giorni mi perseguitarono accompagnati dalle emozioni e i sentimenti di cui sopra.
Aprivo un Cerchio e l'unica parola che mi usciva dalla bocca (benchè fossi convinta di dire altro) era il Suo nome, ogni cosa riportava a Lei...e io non sapevo neanche chi fosse.
Ben presto entrò nei sogni, nei pensieri, negli scarabocchi che, distrattamente e senza pensarci, facevo a scuola durante le lezioni... le immagini arrivavano a casa, uccelli della famiglia dei corvidi si posavano nel balcone della mia stanza...
E, se da una parte ciò che sentivo e vedevo mi piaceva e mi affascinava terribilmente, allo stesso modo la sensazione di aver tradito, ostinandomi a voler rimanere attaccata a Cerridwen, diventava insopportabile.
Un giorno mi procurai dei testi e lessi quello che di Morrigan si sapeva... mi parve assurdo che una dea della guerra, legata ai corvi (non mi piacevano affatto, o quasi, gli uccelli) ecc ecc...potesse avere a che fare con me.
Poi una nuova sensazione, un bisogno impellente e irresistibile mi prese...quello di conoscerLa... Me lo sconsigliarono TUTTI! Chi diceva che era un archetipo troppo impegnativo per una neofita, chi la riteneva malvagia e doppiogiochista (ma è una Dea, cribbio!)... chi pensava fosse pericoloso ad avvicinarmi a Lei. Ma non ci fu verso di farmi cambiare idea...così, durante il rito per una Luna Piena....improvvisamente, senza averlo programmato, mi rivolsi a Lei e la invitai a far parte costantemente della mia vita, ad accompagnarmi per mano, ad essere un punto di riferimento per me...nonche la mia Signora.
Il quel momento ogni sensazione negativa si dissolse per lasciar posto ad un calore immenso e dolce... ma misterioso e, a tratti, inquietante (come del resto è Lei)... Da quel giorno presi a vivere con la consapevolezza che appartenevo a Lei... e Lei, in qualche modo, a me.