Gitani (sogno del 26/05/2008)

Qualche mese fa la sensazione di aver una necessità irruenta ma non definita, faceva si che io passassi le mie giornate cercando nevroticamente qualcosa che non sapevo cosa fosse ne con quali mezzi trovarla.
Poi, giorni fa, le immagini di una giovane donna... una zingara (non di quelle dei nostri giorni), una cartomante, libera e selvaggia, hanno preso a correre nella mente. Il senso di familiarità era disarmante, la voglia di essere ciò che lei era impressionante... e, ben presto, moltissime cose hanno iniziato a far si che la mia attenzione ricadesse sempre a quelle immagini.
In fine, qualche sera fa, un amico mi riporta alla mente un sogno che avevo totalmente dimenticato.
Io ero quella donna, facevo parte di un gruppo di nomadi dall'aspetto fisico molto simile a quello dei celti o della popolazione nordica...viaggiavamo su carri dipinti di colori sgargianti come anche quelli delle vesti...leggere, di materiali naturali e ricche di particolari ricami e disegni.
Le tavolate per i pranzi erano enormi...
Ricordo che nel sogno (di cui rammento ben poco) mi trovavo in una vecchia città (o paese, non so) dalle pavimentazioni in pietra o terra battuta. Le case erano basse, antiche...
Ero a piedi scalzi e portavo una pesante cavigliera tintinnante...camminavo in mezzo a dell'acqua bassa che non avrebbe dovuto esserci per le trade di una città ...poi salivo dei gradini (anche questi in pietra) per trovarmi in una piccola piazza dal suolo polveroso, circolare, bordata di alberi e case. Lì vi era un uomo molto alto, dai lunghi capelli biondi e lisci. Aveva un gilet ricamato, aperto sul davanti...i muscoli delle braccia e del busto ben scolpiti e visibili, alto, possente... Era il "capo-famiglia" benche fosse abbastanza giovane... e forse l'unica persona sconosciuta nel mio sogno.
Stava organizzando degli incontri tra gli uomini della "comunità "...una specie di giochi di forza...
Andando avanti vi erano grandi tavoli dove i miei parenti (sia in sogno che, alcuni, nella vita reale) banchettavano allegramente e chiassosamente.
C'erano anche il mio ragazzo e un amico (lo stesso che mi ha riportato alla mente il sogno)...proprio quest'ultimo mi parlò di magia...del mio essere pagana...ed io gli dissi che nonostante tutto non sarei potuta andare via con lui perchè quel gruppo di nomadi, gitani...pagani forse...era la mia famiglia.

Quest'ultimo ricordo mi ha lasciata molto scossa, in qualche modo...
Ogni volta che vedo, per esempio, un film dove vi sono persone che vivono e vestono in modo simile a quelle del mio sogno...provo un fortissimo senso di familiarità...è come se stessi osservando un fratello o un carissimo amico di cui conosco ogni segreto...
Vorrei comprendere quel sogno maggiormente...e anche le sensazioni che per ora ho.


N.B. ci sono altre figure di donne, di diversi periodi storici, posizioni sociali e situazioni di vita che suscitano in me sensazioni simili a queste... E, sognandole o "vedendole"...anche solo immaginandole... le vedo come delle perfette sconosciute ed, allo stesso tempo, come se loro fossero me...una me diversa.