Fisso un punto indistinto,oltre l'orizzonte..
Sto provando a riempire i miei vuoti..mi ritrovo di nuovo operoso,come la cicala che fa provviste per l'inverno.
Ho camminato parecchio..le orme che ho lasciato dietro di me,dicono da dove arrivo ma non danno indizi su dove andrò..
In fondo non lo so bene neppure io..sono uscito da un banco di nebbia e ora un paesaggio nuovo si apre davanti a me..nuova aria e nuova terra sembrano aspettarmi..il vento mi chiama..
La strada che si snoda di fronte a me,non la conosco e non so dove porta.
Faccio un profondo respiro e ascolto..
Non ci sono suoni..nessun vociare di gente,nessuna musica,nessun rumore..un silenzio caldo avvolge tutto,come una coperta..
Il clima è buono..nel cielo le nuvole giocano a prendere le forme più strane..il sole accarezza la terra,come un padre farebbe col proprio figlio..E' tutto così calmo..
Mi siedo su una pietra liscia..sono stanco..il cammino è stato lungo e non privo di difficoltà.Sono caduto un sacco di volte,ma ogni volta ho trovato il modo di rimettermi in piedi.
Nella valigia dei ricordi ho conservato tutto;non ho gettato via niente,neppure i momenti in cui le lacrime sembravano intrattenibili..neppure quei momenti in cui l'oscurità era buia come la pece e appiccicosa come melassa.
Ora un nuovo percorso mi si presenta davanti..e sono di nuovo solo.Faccio un grido e mi risponde solo l'eco..sembra che non ci sia nessuno.Mi chiedo cosa farei se all'improvviso una voce mi chiamasse.
Timori e sicurezze sono sempre le stesse,immutate e ormai consolidate.Ho imparato a piangere del fato,ma ho anche imparato a sorridere della speranza..forse sono pronto.
Mi alzo e di nuovo mi guardo intorno..la strada mi invita a seguirla..non mi resta che andare..
Chiudo gli occhi..faccio un altro respiro profondo..poi comincio a camminare..